COMUNICATO STAMPA AMBIENTE

| news
Scorie nucleari; Grimaldi e Articolo UNO Piemonte: «togliere le scorie dai siti attuali è la nostra priorità, per l’individuazione del sito unico servono anche valutazioni ambientali».

«La pubblicazione della mappa dei siti potenzialmente idonei per ospitare i rifiuti nucleari italiani è un atto di trasparenza dovuta e rinviata da troppi anni, mistificarne il senso come ha fatto il Presidente Cirio, facendo credere che si tratti di una decisione già presa, è un comportamento semplicemente irresponsabile. Ricordiamo perfettamente le battaglie di Forza Italia e di tutte le destre a favore dell’energia nucleare, per questo motivo oggi quelle stesse persone ci appaiono meno credibili nella loro battaglia a tutela del nostro territorio. Siamo la Regione che ha pagato maggiormente la storia nucleare italiana, siamo già oggi di fatto la discarica nucleare d’Italia con l’80% di scorie italiane collocate all’interno di soluzioni temporanee a Trino, Saluggia e Bosco Marengo, in buona parte in luoghi non del tutto sicuri. Per questo motivo pensiamo che aver tolto il segreto di Stato dalla mappa dei siti potenzialmente idonei, e aver dato così inizio all’iter di individuazione del sito unico nazionale, sia una buona notizia soprattutto per il Piemonte. Vogliamo che quel luogo sia trovato in fretta, per togliere i rifiuti radioattivi che abbiamo ereditato dai depositi temporanei e insicuri in cui si trovano ora e per chiudere per sempre la sfortunata stagione nucleare italiana» – è il pensiero della Segreteria Regionale di Articolo Uno Piemonte e del Capogruppo di Liberi Uguali Verdi in Regione, Marco Grimaldi.

«Non possiamo nascondere che molti territori della nostra Regione abbiano ancora un carico ambientale forte e non preso in considerazione in questa prima scrematura dei siti potenzialmente idonei: con 1832 siti contaminati, metà dei quali ancora in attesa di bonifica, il Piemonte è primo in questa poco onorevole classifica; a questi occorre aggiungere i siti di interesse nazionale: 5 dei 58 italiani sono nella nostra regione e uno a Cengio, posto proprio sul confine amministrativo con la Liguria. Inoltre, il Piemonte – proseguono Grimaldi e Accossato, referente per l’ambiente della Segreteria Regionale di Articolo Uno – ha seri problemi idro-geologici che interessano tutte le aree potenzialmente idonee individuate dalla mappa e nei quali si massimizzano i rischi legati ai numerosi trasporti necessari per portare qui tutte le scorie nazionali».

«In questo momento – concludono gli esponenti della sinistra piemontese – le comunità piemontesi e i Sindaci hanno bisogno di tutto l’aiuto possibile per affrontare in maniera approfondita la fase di consultazione pubblica che si è aperta proprio in seguito alla pubblicazione di quella mappa. Crediamo che occorra dare più tempo ai Comuni per formulare e inviare le osservazioni al Ministero, così come ha chiesto il capogruppo di LeU, Federico Fornaro attraverso un emendamento al cd. milleproroghe e sosteniamo le ragioni di chi crede che, oltre a requisiti tecnici, debbano essere considerati in questa fase anche tutte le problematiche ambientali che i siti potenzialmente idonei potrebbero avere».

========> Buffer script: <======== ========> Google+ script: <======== ========> Pinterest script: <======== ========> LinkedIn script: <========